ITINERARIO CULTURALE D'EUROPA
Canterbury |
La Storia ci insegna che fu soprattutto all’inizio del II
millennio che l’Europa fu percorsa da una moltitudine di pellegrini
"alla ricerca della perduta Patria Celeste". E così l’Europa si trasformò in un grande collettore di strade,
sentieri e direttrici, tutti convergenti verso i luoghi di pellegrinaggio. A quell’epoca il viaggio non era una semplice avventura,
esso portava con sé un aspetto devozionale: il pellegrinaggio ai luoghi
Santi della Religione Cristiana. Oggi siamo in grado di ricostruire
questo itinerario grazie ad un documento lasciatoci da Sigerico,
Arcivescovo di Canterbury, che nel 994 scrisse, tornando da Roma
alla sua diocesi, il diario delle varie tappe toccate durante il viaggio. |
|
Per Saperne di più... La Via "Francigena", o "Romea" è una delle strade più antiche d’Europa e divenne importante dopo la fine della dominazione longobarda quando, sotto Carlo Magno Imperatore, venne ad assumere carattere di strada di grande circolazione; questo grazie al fatto che per i Franchi il collegamento con Roma era di fondamentale importanza, in quanto essi necessitavano di una arteria che potesse sostenere un certo volume di traffici e garantisse sicurezza. Proprio in quegli anni la strada cominciò ad essere chiamata "Francigena", con chiaro riferimento alla Francia, che, in epoca medievale era identificata con un territorio molto più ampio rispetto a quello attuale. La Francigena perse quindi sempre più l’aspetto di via secondaria che aveva nell’alto Medioevo, divenendo a poco a poco la strada del pellegrinaggio per antonomasia, la via battuta da viandanti e pellegrini alla volta delle mete più significative della Cristianità. Tale via prendeva origine da terre lontane quali la Galizia, le Fiandre, la Britannia e da questi luoghi seguiva un lungo itinerario alla volta di Roma; da questo l’altro appellativo "Romea". Prima di essere identificata con questo nome, fu nota per secoli anche come "via del Monte Bardone" (attuale passo della Cisa) e costituì l’arteria viaria principale di collegamento tra le terre dell’Italia Settentrionale e la sede del Papato. Tale strada, dopo aver varcato il passo del Moncenisio e la Sagra di San Michele della Chiusa, procedeva alla volta di Torino, Vercelli, Pavia e Piacenza, deviando poi, oltrepassato Fornovo, alla volta del valico appenninico di Monte Bardone appunto; da qui, attraversato l’abitato di Pontremoli, si spingeva in Lunigiana (toccando Villafranca, Aulla, Sarzana, Luni), in Versilia (attraversando Pietrasanta, Camaiore) e nella città di Lucca, meta di pellegrinaggio del Volto Santo, dove, entrando dall’attuale porta S. Donato, ne usciva poi da porta S. Gervasio, alla volta di Porcari. Da questo centro la strada seguitava verso l’ospedale di Altopascio oltrepassando poi l’Arno per mezzo del ponte di Bonfiglio (presso Fucecchio) e seguitando in direzione sud alla volta di Castel Fiorentino, Poggibonsi, Siena, Buonconvento, Radicofani, Acquapendente, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Sutri, ed infine, Roma. La via Francigena fu percorsa, oltre che da pellegrini, mercanti ed avventurieri, anche da personalità di spicco dell’epoca medievale, quali l’imperatore Enrico IV ed il re Filippo Augusto di Francia, reduce dalla terza crociata nel 1191. |