Indice dei Luoghi

TRE BRESCIANI... PELLEGRINI - il Diario

   

Viterbo

E’ il capoluogo storico, amministrativo ed economico dell’Alto Lazio.
Città di antica origine e di grandi tradizioni storiche, fu anche sede papale; racchiude monumenti ed opere d’arte di spiccato interesse e conserva nel centro storico (quartiere San Pellegrino) quasi integro l’aspetto medievale originario. Notevoli:
Palazzo degli Alessandri (XIII sec.) di stile gotico. 
Chiesa di S. Pellegrino (XI sec.)
Ospedale dei Pellegrini ( 1150 - 1200);

Il più interessante e straordinario monumento del centro storico è il Palazzo Papale (XIII sec.), ricco di tesori artistici e testimone di episodi di assoluta risonanza storica.

Viterbo - Quartiere San Pellegrino

Con le sue vie strette, le sue piazzette, le torri, il quartiere conserva ancora la fisionomia della Viterbo medievale.
La denominazione stessa del quartiere è testimonianza del notevole flusso di  pellegrini che attraversarono la città, che con i suoi numerosi ospedali, con la presenza dei Templari presso la  chiesa di Santa Maria in Carbonara e con il culto di Santa Rosa, che si andava sempre più diffondendo, ben valeva una sosta ed un momento di riflessione prima di giungere a Roma.

Palazzo Papale (XIII sec.)
L’edificio, voluto dal valoroso capitano del Popolo Raniero Gatti accoglie la corte pontificia decisa d allontanarsi dalla turbolenta sede romana.
Ben cinque conclavi si tennero nel salone di questa residenza-fortezza, compreso quello durato trentatré mesi e dal quale uscì eletto nel 1271 papa Gregorio X.
A tal proposito è bene ricordare come i Cardinali, ormai riuniti da più tempo, non riuscissero a trovare un accordo per l’elezione del Pontefice, per cui i cittadini, stanchi di attendere, costrinsero Raniero Gatti a chiudere il portone "cum clave" (da ciò deriva la parola "conclave"), a ridurre il vitto ai Cardinali ed a scoperchiare il tetto.

 

La Lapide del Pellegrino


Ego Vuido et Dilecta uxor mea p(ro) rede(n)tione a(n)i(m)e n(ost)ror(um)q(ue) parentor(um) o(mn)iu(m)q(ue) fideliu(m) dono hanc domu(m) i(n) ospitiu(m) pereg(r)inoru(m) cu(m) o(mn)i possessione sua servis servor(um) Deiusq(ue) in p(er)petuu(m) sine ulla conditione. Nullus e(pisco)p(u)s (ve)l abb(a)s (ve)l aliq(ui)s ho(mo) hin(c) potes(ta)te(m) aliq(ui)d auferendi (ve)l ordinandi habeat n(isi) cu(m) c(on)silio o(mn)iu(m) clericoru(m) et laicoru(m) maior(um) et minor(um) istius civtatis . Si q(ui)s aliter facere voluerit maledicatur ex parte o(mn)ipotentis D(e)i et beate Marie se(m)p(er) Virginis s(an)c(t)or(um)q(ue) angelor(um) apostolor(um) et o(mn)iu(m) s(an)c(t)or(um) c(on)dempnetur cu(m) Iuda Pilato Anna Caifa Datian Abiron Herode o(mn)ibusq(ue) q(ui) dixerunt d(omi)no D(e)o recede a nobis fiat fiat s(upe)r hoc precipimus possidentibus h(anc) domum s(e)c(un)d(u)m posse colere festu(m) S(an)c(t)e Marie Virginis et S(an)c(t)i Ev(angeliste)

 

La città ci accoglie soleggiata e senza alberi idonei alla pennichella... Mangiamo in un FastFood e ci addormentiamo davanti all'ingresso della Basilica di Santa Rosa. Solo a pomeriggio inoltrato decidiamo di ripartire per la meta prevista dalla tappa ma prima visitiamo la chiesa che ci ha fatto ombra in questo caldo pomeriggio.


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