TRE BRESCIANI... PELLEGRINI - il Diario

Gallina

Stazione dei Pellegrini in val d'Orcia

Lo scenario della Val d'Orcia, da qualunque lato lo si osservi, ruota con armonia attorno ad un suo centro inesprimibile, per poi fuggire all'improvviso verso la grande madre irrigua: la montagna amiatina.

La Francigena, snodandosi in mezzo a questa natura bella ma ostile, per secoli permise ai suoi piccoli centri di crescere sull'orgoglio e la fierezza di una popolazione antica, usa a condividere i sogni, le arroganze e le utopie di uomini potenti e famosi. In Val d'Orcia una civiltà agraria, che non si è mai arresa al progresso, accoglie gli ospiti come un tempo i viandanti ed i pellegrini e li fa testimoni attivi e partecipi di una sperimentata e sincera convivialità

Pochi chilometri su strada asfaltata e poi via su per le colline. 
Il percorso, da fare senza fretta per osservare con calma l'eccezionale
ambiente, è caratterizzato da un particolare paesaggio rurale fatto di
luce vivissima, variopinti colori e dal sapiente e millenario lavoro umano;
siamo nel cuore del Parco della Val d'Orcia.

Ripercorriamo sostanzialmente il tracciato della medievale via Francigena
notiamo i caratteristici paesaggi della valle: all'orizzonte l'inconfondibile
profilo di Pienza; dopo poco una salita contornata da cipressi, ci invita sulla
cima della collina: da destra a sinistra, la fattoria fortificata della Rimbecca,
il Formone che si immette nell'Orcia e sullo sfondo il massiccia dell'Amiata,
quindi la maestosa rocca di Radicofani, il monte Cetona ed i monti di Pietra 
Porciana. Il tutto è molto bello ma abbiamo sbagliato strada! Ritorniamo sui
nostri passi e appena prima dei cipressi troviamo il sentierino giusto!
E' quasi sera e non sappiamo ancora dove andare a dormire.

Telefoniamo a Don Renzo che sappiamo ospite della parrocchia di Gallina e
ci aggreghiamo agli amici pellegrini di Sarzana. Con loro condividiamo le 
docce del campetto di calcio, la pizza (che ci offrono) ed il pavimento della
sagrestia della chiesetta di Gallina.

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